aggiornamento del modo
alcuni segnali dimostrano che da qualche tempo anche le istituzioni stanno prendendo consapevolezza che la dimensione materiale legata al solo momento economico è disumana. Altri danno conferma piena che la corsa verso il baratro sia inarrestabile.
 
27.l´indice 121213

il tempo della comprensione è finito. Inizia quello del giudizio. Sembrerebbe l’opposto, invece è proprio così.

 

La cultura del giustificare ci ha condotto , insieme ad altro, dove ci troviamo ora. Nel punto dell’alto mare dal quale si inizia a vedere terra.

 

Con la distribuzione di consapevolezze psicologiche abbiamo imparato a riconoscere il percorso che ci porta lontano dalla normalità. Ma si trattava di una normalità nata e allevata da una certa concezione che oggi non interessa più.

 

Oggi si è al cospetto di un orizzonte oltre il quale le avanguardie che già lo stanno toccando, ci raccontano che ora le parole d’ordine per la normalità sono da aggiornare. Non più comprensione, compassione ed empatia. Ora si parla di responsabilità.

 

Ma non in forma ideologica e nuovamente psicoformativa come finora si è fatto. In forma di dito puntato, seppur gentilmente, ma con convinzione, verso noi stessi.

 

Oggi è divenuto chiaro che senza assunzione di responsabilità non è possibile aggiornare il mondo, fosse anche solo quello individuale.

 

Poi, lo sappiamo, da quello individuale non sarà possibile, frenarne l’estensione. Si formerà una cultura. Altre idee rispetto a quelle che hanno fatto la storia finora, verranno a governare le società, a tessere i programmi scolastici, a gestire i commerci, la giustizia, la salute. 

 

La solidarietà verso il prossimo dunque ora passa attraverso quel dito puntato. Senza compiere quell’assunzione, ci sentiremo spinti verso il partito che ha nella delega la sua bandiera, che nelle corde il 6 politico.

 

Quel dito non è soggetto all’accusa di coercizione. Quel dito vuole solo essere un inequivocabile messaggio. Ripulito di gentilezza e disponibilità a comprendere. Il suo scopo è dirci che senza una nostra riflessione non potremo divenire creatori della realtà che ogni istante immaginiamo. Non potremo sostituire questa, per la quale ogni minuto siamo in grado di trovare argomenti di critica e di pena.

 

Aggiornare la realtà. È quello che passa da quel dito puntato. Con amore.


 

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